Note sulle condizioni sociali del dialogo interreligioso tra le due rive del Mediterraneo

Type Journal Article - ColMed
Title Note sulle condizioni sociali del dialogo interreligioso tra le due rive del Mediterraneo
Author(s)
Volume 1
Issue 1
Publication (Day/Month/Year) 2011
Page numbers 59-71
URL http://www.fondazionegp2.org/wp-content/uploads/Col-Med/Documenti/pag 59-71.pdf
Abstract
Una riflessione sulle condizioni sociali del dialogo ecumenico e interreligioso
deve, per quanto brevemente, considerare l’impatto sulle forme di declinazione
dell’identità religiosa di alcuni processi di mutamento che attraversano
le società contemporanee. In particolare, una condizione importante
è l’esistenza di un sistema pluralistico di valori che si lega con una trasformazione
delle condizioni di vita e di esperienza sociale che gli individui fanno.
In questo senso i cambiamenti che investono in senso sociologico l’elaborazione
dell’identità e delle forme di appartenenza religiosa devono essere messi
in relazione con i cambiamenti della struttura sociale.
Riflettere sulle condizioni sociali del dialogo interreligioso nel mediterraneo
in questi primi mesi del 2011 significa soprattutto cercare, nelle intense
e epocali trasformazioni in atto nei paesi della riva sud, alcuni elementi e
segnali generati dalle trasformazioni sociali degli ultimi decenni che possano
indicare un possibile percorso nel prossimo futuro. Sicuramente uno di
questi è dato dalle condizioni dello sviluppo dell’importanza della religione
nella vita delle persone, soprattutto giovani, in associazione con i processi di
modernizzazione in atto in questi paesi.
In queste brevi note cercherò di evidenziare, da un lato, alcuni importanti
aspetti della logica sociale dello sviluppo del pluralismo nelle forme di identità
religiose, presenti ormai in modo stabile nella nostra società, dall’altro lato
cercherò di mettere in luce come i mutamenti sociali che hanno investito le società
della riva sud del Mediterraneo a partire dagli anni ’80 siano strettamente
legati all’emergere di una rinnovata centralità della religione islamica nella vita
quotidiana, soprattutto da parte dei giovani. Una centralità che solo stravolgendo
la realtà si può ridurre alla forma dell’islamismo radicale violento.

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